La Maremma oltre ad essere un territorio ricco dal punto di vista storico-culturale e naturalistico, è anche TERRA DI VINO.
Così come la Toscana in genere, il territorio maremmano è un importante punto di riferimento per l’enologia italiana; in questa terra infatti vengono coltivati dei vitigni che – uniti al particolare clima, al terreno in cui vegetano e alla bravura dei produttori – sono in grado di produrre un vino di altissima qualità.

E’ alquanto difficile che chi legge non abbia mai sentito parlare di Morellino di Scansano, Bianco di Pitigliano, Ansonica Costa dell’Argentario, Parrina …etc. Tutti vini D.O.C. prodotti in questa terra dove l’uomo ha saputo cogliere e tramandare fino ai giorni d’oggi le tradizioni e gli usi di centinaia di anni fa, quando a produrre, sperimentare e a fare del vino un vero e poprio commercio, erano proprio gli Etruschi.
Quello maremmano infatti è un vino che si sta imponendo in tutto il mondo; un vino fatto di tradizione ma allo stesso tempo anche di tecnologia, di storia, di vitigni che, molto probabilmente, hanno trovato proprio in questa terra le loro origini.

In Maremma si stanno anche concentrando molti investimenti di capitale nel settore vitivinicolo, a prova della sua spiccata vocazione enologica (basti pensare alla cantina Petra a Suvereto, un mix fra esperienza e creatività dal design moderno ed accattivante, in grado di produrre oltre 800.000 bottiglie di vino con i suoi 300 ettari di superficie).

Oltre alle grandi aziende vi sono anche numerosi piccoli produttori che, non avendo a disposizione grandi superfici, hanno preferito concentrarsi sull’alta qualità, riuscendo ad ottenere produzioni di altissimo livello.

Ne è un esempio la giovane Azienda Agricola Rabitti di Suvereto (LI) che ha deciso di produrre con metodi completamente naturali, senza l’utilizzo di concimi chimici, diserbanti, pesticidi od altre sostanze chimiche dannose per la salute dell’uomo e dell’ambiente. Anche i processi che portano al prodotto finito sono accompagnati dolcemente senza mai stravolgere quelle che sono le naturali evoluzioni (nessuna criomacerazione, quindi nessun refrigeratore, nessuna aggiunta, nessun additivo). Inoltre la stragrande maggioranza delle operazioni colturali sono svolte ancora rigorosamente a mano, così da assicurare ai prodotti finali un altro fascino, una vera storia, una propria identità.

Di fianco “Orofino“, il vino bianco dell’azienda; un vino “fuori dagli standard”, data la sua bella struttura bilanciata dalla freschezza, il colore giallo paglierino, la buona persistenza e le note agrumate che riesce a sviluppare nel bicchiere. Non il classico vino bianco con cui siamo abituati a pasteggiare, ma un vino che si accosta bene a piatti a base di pesce ma con cui è possibile avvicinarsi anche alla cucina di terra, a base di carne e formaggi.


Per informazioni sull’Azienda Agricola Rabitti ed i suoi prodotti: info@rabitti.euwww.rabitti.eu