Cenni introduttivi
Pitigliano è un piccolo borgo della Maremma grossetena, immerso nella Valle del Fiora.
La sua caratteristica principale è quella di nascere interamente su di una massa tufacea.
Il centro storico è sviluppato su tre vie principali, quasi parallele, collegate da una fitta rete di vicoli. Nel sottosuolo del paese si aprono dedali di gallerie, cantine e cunicoli, in buona parte d’età etrusca.
Ambiente e Territorio
Pitigliano si estende su una superficie di 102, 90 km quadrati su 313 metri sul livello del mare. Dista circa 10 km da Sovana e Sorano, 28 km da Saturnia e 80 da Grosseto. Il paese è arroccato su di una roccia tufacea e sorge tra il fiume Lente e il torrente Meleta. Nelle valli circostanti si possono visitare molte necropoli etrusche, diverse tipologie di tombe e le Vie Cave, percorsi scavati nella massa tufacea utilizzati come vie di comunicazione.
Storia
È una leggenda ad introdurci nell’antichità di Pitigliano. Questa racconta che Petilio e Celiano, dopo aver rubato la corona d’oro alla statua di Giove Statore in Campidoglio, si rifugiarono in queste zone. Dopo aver raccolto gli abitanti dei dintorni con la prospettiva di guadagni, si nascosero sul masso di tufo dove fondarono Pitigliano.
Da quanto attestano recenti scavi, il borgo ha sicuramente origini protostoriche in quanto fu sede di stanziamenti nelle varie fasi dell’età del bronzo.
Le prime notizie storiche del paese compaiono nelle Bolle papali di Nicola II e di Clemente III, datate 1081 e 1188. Il nome attuale del paese è di coniazione romana e deriva dalla Gens Petilia, che avrebbe avuto in possesso la località dopo la conquista dell’Etruria. Il territorio fu possedimento degli Aldobrandeschi, i quali ne fecero uno dei più importanti castelli. A seguito del matrimonio dell’ultima erede della famiglia aldobrandesca con Romano Orsini, il borgo andò sotto il dominio degli Orsini e vi rimase fino quando passò ai Medici e al Granducato di Toscana.
Pitigliano è nota anche come La Piccola Gerusalemme per via di una comunità ebraica che si stanziò nel territorio nel XV secolo.
Luoghi d’interesse:
La Rocca o Palazzo comitale degli Orsini:
La rocca è caratterizzata da archi, logge sporgenti, balconi e terrazze coperte. All’interno è interessante una pittoresca piazzetta delimitata da un portico di colonne ioniche, dove si può ammirare un prezioso pozzo, ricchi portali e stemmi cinquecenteschi. Il palazzo, che sorse in parte sulle strutture della Rocca aldobrandesca della quale rimane solo la torre merlata, prese l’aspetto attuale nei secoli XV e XVI. Recentemente sono stati sistemati al suo interno il Museo Diocesano e il Museo civico archeologico della civiltà etrusca.
Gli archi dell’Acquedotto Mediceo:
Il paesaggio di Pitigliano è caratterizzato da due imponenti archi dell’acquedotto mediceo. Questo fu costruito intorno alla seconda metà del 500 per convogliare le acque dei vicini torrenti nel centro abitato.
Monumento alla progenie Ursinea:
Questo monumento è ubicato in fondo alla Piazza Gregorio VII; consiste in un pilastro di travertino con alla sommità l’orso dei Conti Orsini datato 1490.
Via cave:
Le Vie Cave di Pitigliano costituiscono un’ottima meta per escursioni. Si tratta di percorsi interamente scavati nella massa tufacea, ritenuti sacri poiché collegavano la necropoli con altri luoghi religiosi etruschi. Le più importanti necropoli sono: quella del Gradone, di San Giuseppe, di San Rocco e delle Madonna delle Grazie.
Comunità ebraica:
Nel borgo si possono visitare i resti della comunità ebraica che si stanziò in questa località. Si potrà vedere la Sinagoga, il Museo e il Cimitero, quest’ultimo visitabile solo su prenotazione.
Tempietto Paleocristiano:
Scoperto sulla strada che porta a Sovana, questo tempietto scavato nella roccia a forma di nicchia, risale all’epoca tardo romana. Oltre i vari elementi scolpiti, presenta incisa una curiosa iscrizione.
Parco Orsini:
Il parco Orsini, risalente al 1500, si trova appena fuori il centro di Pitigliano. La sua costruzione fu voluta dagli stessi Conti Orsini e al suo interno furono sistemate statue e sculture in tufo, come elementi decorativi. Il parco è conosciuto anche con il nome di Poggio Strozzoni, poiché fu teatro dell’omicidio da parte del Conte Orso Orsini della moglie, colpevole di averlo tradito.
Chiese:
Superato il caratteristico borgo medievale, in Piazza Gregorio VII sorge il Duomo o più esattamente la Concattedrale dedicata ai Santi Apostoli Pietro e Paolo. La facciata è in stile barocco ma d’origine più antica e più volte rinnovata. Nel 1843 fu dichiarata “concattedrale”, vale a dire Cattedrale della Diocesi con quella di Sovana. La Torre campanaria del Duomo costituisce l’elemento tipico per la città.
Da ammirare è anche La Chiesa di Santa Maria, o rettoria di San Rocco, probabilmente edificata su un preesistente tempio sacro. Fu realizzata nel corso del XII secolo e per questa sua particolarità si costituisce come la più antica del paese.
Cultura
Museo Diocesano di arte sacra:
Questo museo, inaugurato nel 1898, è situato all’interno di Palazzo Orsini. Al suo interno sono conservati importanti oggetti sacri come calici e vesti religiose e tele preziose. Inoltre vi sono anche delle sale dedicate ad artisti del territorio, come Francesco Zuccarelli e Pietro Almi, pittore mancianese.
Museo civico archeologico della civiltà etrusca:
Il museo, situato in Piazza Fortezza Orsini, presenta un’esposizione di reperti prevalentemente etruschi, come ceramiche primitive e vasi di bucchero, scoperti durante gli scavi delle necropoli di Poggio Buco.
Museo della civiltà Giubbonaia:
Questo museo situato in Piazza Garibaldi è una raccolta privata di oggetti locali, prevalentemente arnesi per il lavoro dell’antica civiltà contadina.
Museo archeologico all’aperto:
Il museo all’aperto “Città dei vivi, Città dei morti” è costituito da due parti distinte, collegate attraverso il percorso offerto dalla Via Cava del Gradone. Nella parte dedicata alla Città dei vivi si può ammirare la ricostruzione di una capanna e di un’antica abitazione etrusca, la parte dedicata alla città dei morti, invece, descrive i riti della sepoltura rituale.
Enogastronomia
Bianco di Pitigliano:
Il vino è elemento di vanto per Pitigliano, infatti, questo prodotto è ben radicato nella cultura del paese. La fiorente viticoltura del posto è dovuta alla qualità dei terreni ed al clima mite della zona. Il Bianco di Pitigliano, vino famosissimo in tutta la Maremma e non solo, ha ottenuto il riconoscimento DOC, per la qualità pregiata del prodotto.
Manifestazioni
Torciata di San Giuseppe:
Il paese ogni anno per il 19 marzo organizza la Torciata di San Giuseppe che ha origini molto antiche. Oltre alle celebrazioni religiose, si può assistere al Corteo in costumi quattrocenteschi ed al grande pupazzo di canne situato nella Piazza del Comune, che simboleggia l’inverno che muore.
Festa delle cantine:
La Festa delle Cantine si svolge nel paese durante le prime due settimane di settembre. Per l’occasione vengono aperte le caratteristiche cantine scavate nel tufo, dove si possono assaporare i buoni sapori della Maremma.
Frazioni
Pitigliano annovera un’unica frazione, il Casone, il cui nome deriva da un antico podere fatto costruire dal Conte Bertoldo Orsini nel XV secolo.
Sport
Il paese ospita campi da tennis e una piscina comunale. Inoltre è possibile effettuare suggestive passeggiate a cavallo ed escursioni nella natura maremmana.